Poesia
Questo articolo č uno stub, il che vuol dire che necessita di essere ampliato e corretto, secondo i canoni di Wikipedia. Se puoi, rendi anche questo articolo serio e dettagliato come dev'essere un articolo di enciclopedia, grazie.La poesia č l'arte di usare, per trasmettere il proprio messaggio, sia il significato semantico delle parole che il loro suono ed il ritmo che imprimono alle frasi: in questo, la poesia ha in sč alcune qualitĂ della musica, e riesce a trasmettere emozioni e stati d'animo molto meglio di quanto faccia la prosa. Una poesia non ha un significato come un brano di prosa, o meglio il significato č solo una parte della comunicazione che avviene quando si legge o si ascolta una poesia: l'altra parte non č verbale ma emotiva.
A questi due aspetti della poesia se ne aggiunge un terzo quando una poesia, invece che letta direttamente, viene ascoltata: con il suo linguaggio del corpo e il modo di leggere, il lettore interpreta il testo, dandogli (inevitabilmente) una nuova dimensione, teatrale. Questo fenomeno, insieme alla parentela con la musica, viene sfruttato nei Lieder tedeschi, poesie sotto forma di canzone.
Questa stretta commistione di significato e suono rende estremamente difficile tradurre una poesia in altre lingue, perchč il suono e il ritmo originali vanno irrimediabilmente persi e devono essere sostituiti da un adattamento nella nuova lingua, che nel migliore dei casi č solo una approssimazione.
=Poesia antica e moderna= La poesia č nata prima della scrittura: anzi le prime forme di poesia erano essenzialmente orali, come l'antichissimo canto a batocco dei contadini e i racconti dei cantastorie (Omero era uno di loro, senz'altro il piů famoso). Nei paesi anglosassoni questa discendenza orale della poesia era molto forte (lo č ancora), e nelle poesie in lingua inglese sono molto importanti l'allitterazione, l'onomatopea e le assonanze anche al di fuori delle rime, che peraltro sono rispettate solo fonologicamente e con frequenti eccezioni.
Nell'etĂ romana la poesia era ritmica e doveva essere letta o declamata scandendola rigorosamente a tempo. Piů tardi, dopo l'anno mille, si svilupparono nuove forme di poesia e nuove metriche. In Italia la poesia, nel periodo di Dante Alighieri e del Dolce Stil novo, si afferma come mezzo di intrattenimento letterario e assume forma prevalentemente scritta: questo porta i poeti italiani a comporre opere piů strettamente aderenti ai canoni grammaticali e stilistici del genere, e a prestare maggiore attenzione alle qualitĂ visive della parola scritta, come la rima e l'alternarsi dei versi.
Table of contents |
2 Versi 3 Versi ipčrmetri e ipòmetri 4 Versi piani, sdruccioli e tronchi |
Versi sciolti
Nel XIX secolo, con la nascita del concetto dell'arte per l'arte, la poesia si libera progressivamente dai vecchi moduli e compaiono sempre piů frequentemente componimenti in versi sciolti, cioč che non seguono nessuno schema particolare, e spesso non hanno nč una struttura nč una rima.
=Tipi di poesia= Nella lingua italiana la poesia letteraria canonica può assumere tre forme diverse, il sonetto, la canzone e l'ode: forme popolari sono la filastrocca e lo stornello. Altri tipi di componimenti poetici sono stati formalizzati in altre civiltà e culture del mondo.
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- Altre forme di componimento poetico sono:
- Ballata
- Cinquina
- Sestina
La forma di una poesia ne determina il ritmo, che č una sua parte fondamentale: lo studio dei vari tipi di forma č detto metrica. La metrica di una poesia si decide prima di tutto dalla lunghezza e dal tipo dei suoi versi, ma altri elementi importanti sono anche il tipo di strofa e il tipo di rima che usa: altri elementi della metrica sono le figure metriche e le licenze poetiche.
In ogni verso, il ritmo della lettura č dato dagli accenti piů forti, che per questo vengono detti ritmici: il tipo di verso, piů che dalla lunghezza in sillabe (che può anche variare: vedi i versi ipčrmetri e ipòmetri) č definito soprattutto dalla posizione degli accenti forti al suo interno.
I versi tradizionali italiani sono:
Versi
Un verso di una poesia č la sua unitĂ ritmica principale, e corrisponde grosso modo ad una riga: la lunghezza del verso determina il ritmo, lento per versi lunghi, veloce per versi corti.
I versi si classificano per il numero delle sillabe di cui sono composti: nella lingua italiana si hanno dieci tipi di versi, di cui quattro parisillabi (2, 4, 6, 8 o 10 sillabe) e cinque imparisillabi (3, 5, 7, 9 o 11 sillabe). Non mancano però esempi di versi molto piů lunghi, come questo:Alto č il muro che fiancheggia la mia strada, e la sua nuditĂ rettilinea si prolunga nell’infinito.
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(Ada Negri, Il muro, verso 1, 30 sillabe)...
nĂ© piů nel cĂłr mi parlerĂ lo spìrto (4a, 8a, 10a)
delle vergini Můse e dell’amĂłre, (6a, 10a)
unico spìrto a mia vìta ramìnga (4a, 7a, 10a)
...
(Ugo Foscolo, Dei Sepolcri)
I versi parisillabi, come si può notare, hanno tutti gli accenti ritmici in posizioni fisse: per questo in genere si usano versi esclusivamente parisillabi solo nelle filastrocche o se si vuole un ritmo cantilenante e sempre uguale. I versi imparisillabi invece concedono molta piů libertĂ , e quello che concede piů libertĂ di tutti č l'endecasillabo, che č anche quello maggiormente usato.
Versi doppi
Si dicono doppi i versi uguali, in coppia nella stessa riga, interrotti da una pausa o cesura. Essi sono:
Su i cĂ mpi di MarĂ©ngo / batte la lůna; fĂłsco
tra la Bòrmida e il TĂ naro / s’agita e můgge un bòsco,
un bòsco d’alabà rde, / d’uòmini e di cavà lli,
che fůggon d’AlessĂ ndria / da i mĂ l tentati vĂ lli.
...
(Giosuč Carducci, Su i campi di Marengo)
- Doppio ottonario.